Ma da Can Pizza quando ci andiamo?

Prima di tutto, vi chiedo scusa: questo è il mio primo articolo in italiano. Quindi, mi raccomando, non essere troppo esigenti.

Va bene, andiamo avanti.

In questi giorni di lockdown, con l’obbligo di dovere rimanere a casa, a volte ci capita di pensare a quei posti in qui ci piacerebbe andare quando questo periodo sarà finito.

Bisogna dire che quei posti amati e che mancano non sono per forza i più raffinati. Diciamo che la nostalgia in questo momento è più forte dall’esigenza gastronomica.

Quindi involontariamente i posti che ci vengono in mente sono semplicemente quei bar et quei ristoranti dove siamo stati felici, anche se non ci rendevamo conto. Perché adesso quello che conta è da ricuperare quella sensazione.

Anche se in modo inconsapevole, in questo momento la nostra mente ha la tendenza a farci viaggiare piuttosto al piccolo bar senza pretese dove abbiamo passato tante serate con gli amici, che da trasportarci al ristorante più figo e alla moda in città. Adesso sembra che ci frega un po’ meno di dare l’impressione di essere sofisticati. Particolare come reazione a questa chiusura.

In questo senso, per me uno dei primi posti in cui andrei in questo stesso momento se potessi uscire da casa, sarebbe senza dubbio Can Pizza.

“E perché?”, mi chiederete. Perché è vicino a casa, perché ho tanti ricordi delle serate passate con gli amici e, soprattutto, perché fanno una delle migliori pizze che io abbia mai mangiato fuori dell’Italia.

Sì, ragazzi, la migliore pizza di Barcellona si fa in periferia.

The Italian Job

Con la pizza non scherziamo, per carità. E qua la fanno buona. Pizza napoletana al forno a legna con dei veri ingredienti italiani e non quei surrogati che si usano dal solito nelle pizzerie all’estero.

Burrata, anduja, taleggio, guanciale, cipolle di Tropea, scamorza, pomodoro San Marzano, speck…

E poi quest’anno hanno (finalmente) messo nel menù il suo vitello tonnato… Che altro vuoi?

Semplice ma pieno di gusto, come dovrebbero essere sempre i ristoranti italiani.

Semplice man non banale. Il posto è arredato con cura, ma sempre nella semplicità dato che qua la protagonista è la pizza.

In estate si può mangiare in un antico garage diventato una terrazza dove la sera si cena sotto un olivo. Non è per niente male, certo.

E poi in qualche modo, andare da Can Pizza è come viaggiare in Italia per due orette.

E mi sa che anche da qui nasce la mia voglia. Perché in questo momento in cui dobbiamo per forza rimanere a casa, chi non vorrebbe avere la possibilità di ritornare a quei posti in cui siamo stati felici e allo stesso tempo poter passare un paio di ore nel bel paese?

E quindi, quando è che ci lasciano andare di nuovo da Can Pizza?

(foto di copertina: www.lafourchette.fr)

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